lunedì 24 aprile 2017

PACE A VOI

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. (Gv 20,19-31)
La parola "pace", negli anni, soprattutto da metà del secolo scorso a oggi, ha visto perdere buona parte della sua natura, riducendosi a parola vuota da finale di Miss Italia o peggio ancora a motivo di guerra. Il saluto di Gesù, nonostante sia ripetuto tre volte in poche parole, infatti, passa quasi inosservato. Eppure, se Gesù lo ripete, deve essere importante!
"Per avere una vera Pace bisogna darle un'anima. Anima della Pace è l'amore, che per noi credenti discende dall'amore di Dio e si diffonde in amore per gli uomini. Questa è la chiave del Sistema della vera pace, la chiave di quell'amore, che si chiama carità. L'amore-carità genera la riconciliazione; è un atto creativo nel ciclo dei rapporti umani. L'amore supera le discordie, le gelosie, le antipatie, le antitesi ataviche e quelle nuove insorgenti. L'amore dà alla pace la sua vera radice, toglie l'ipocrisia, la precarietà, l'egoismo. L'amore è l'arte della pace; esso genera una pedagogia nuova". (Paolo VI, Santa Messa nella solennità di Maria Madre di Dio, 1 gennaio 1975)
Trovare e mantenere la pace nel nostro cuore è forse la cosa più difficile del mondo. Non perdiamoci d'animo, anche quando facciamo o subiamo cose che sono contrarie alla pace; dobbiamo renderci conto che da soli non possiamo farcela. Preghiamo, chiediamo aiuto a Gesù; chiediamogli di continuare a salutarci con quelle parole: "Pace a voi". Nelle piccole e grandi "ferite" della nostra vita, ricordiamoci di questo saluto. Sarà Gesù allora a mettere le sue mani nelle nostre ferite e noi potremo, così, ripetere con San Tommaso la più bella delle professioni di fede: "Mio Signore e mio Dio!".
"Che cosa è la pace? Che cosa può essere la pace sulla terra, la pace tra gli uomini e i popoli, se non il frutto della fratellanza, che si dimostrerà più forte di ciò che divide e contrappone reciprocamente gli uomini?". (Giovanni Paolo II, Santa Messa nella solennità di Maria Madre di Dio, Basilica di San Pietro, Giovedì 1 gennaio 1981)

1 commento:

  1. Concordo, ormai abbiamo svuotato il termine "pace" di tutte quelle sfumature che lo rendevano capace di muovere sentimenti, comportamenti, azioni e noi credenti lo abbiamo progressivamente scollegato da Cristo. Ma in questo modo abbiamo perso noi qualcosa di fondamentale, come sempre accade quando ci allontaniamo da Gesù, diventando involucri vuoti. È Cristo che riesce a dare pienezza e profondità a tutto, compreso noi stessi e quindi affidiamoci nuovamente a Lui per poter costruire davvero un mondo dove la Pace possa essere un contenuto e non un mero involucro.

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